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Il 25 aprile di noi LiberalDemocratici

Martedì 25 aprile 2023 si celebrerà la festa della liberazione. Leggete questo bel contributo sulla partecipazione dei liberali alla lotta di liberazione.


L’articolo di Leone Cattani uscito il 5 gennaio 1944 sul giornale “Rivoluzione Liberale” con il titolo “La politica del Comitato di liberazione. Il denominatore comune” può essere considerato il «manifesto» della partecipazione liberale al CLN. In esso spiegava come il denominatore comune dell’alleanza non dovesse essere un «vago» antifascismo, ma un elemento positivo e cioè una concezione della democrazia che significasse «contemporaneamente e indissolubilmente» anche libertà.


Martedì parteciperemo alle manifestazioni al Pantheon di Roma con gli amici di Più Europa, I Radicali, il Comitato Ventotene, l’Associazione Cristiana degli Ucraini d’Italia, l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, l’associazione EUMANS, la Gioventù Federalista Europea, libeRI, gli Alde Individual Members e l’associazione Universitari Liberi.


Sfileremo di nuovo con le bandiere dell’Ucraina, uniti contro il nuovo fascismo russo.


Quanto alle parole di La Russa sul fatto che in Costituzione non sarebbe previsto alcun riferimento al fascismo, si tratta di ignoranza istituzionale di una certa gravità. La XII Disposizione transitoria vieta infatti la ricostituzione del disciolto partito fascista.


Va da sé che la nostra Costituzione, con le sue guarentigie di libertà per il cittadino, rappresenti un argine ad ogni totalitarismo. Ma il nostro Paese ha conosciuto quel preciso regime, non altri, per cui è naturale ritrovare nella Carta una disposizione come la XII.


Per il resto noi rimaniamo liberali e ci ritroviamo molto nelle parole di Chiara Lupinacci Provera, figlia di Manlio Lupinacci, che di suo padre ebbe modo di dire: «Sostenere che fosse antifascista è riduttivo. Non amava il prefisso ‘anti’. Nel caso specifico meglio dire ‘non fascista’.

Dirsi anti-fascista significa ’non condividere’, mentre non fascista significa ‘rifiutare’. Ma poiché era anche anti-comunista, anti-razzista, anti-nazista, anti-bolscevico, anti-repubblicano, anti-socialista, secondo il suo modo di sentire e per abbreviare, è meglio dirlo semplicemente liberale».

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