Un partito europeista liberale o libdem, come l’avete chiamato, non può assolutamente prescindere da una figura di riferimento, soprattutto quando questa è Luigi Einaudi.
Le elezioni europee avverranno nell’anno in cui si celebrano i 150 anni della sua nascita.
Qui di seguito dieci buoni motivi a sostegno della mia proposta:
- Einaudi scrisse sul tema della federazione europea per 62 anni, dal 1897 al 1959.
- Nessuno dei cosiddetti padri dell’Europa, Jean Monnet incluso, ha lontanamente scritto quanto lui. Divennero federalisti dopo la catastrofe
- E l’autore (1943-44 e 1956) di scritti nei quali progetta la federazione disegnando politiche poi riprese dai trattati.
- Nel TFUE, il 30 % degli articoli è riconducibile a sue proposte. Cito solo la proposta per la faccia nazionale dell’euro. Se la portano in tasca qualche centinaio di milioni di cittadini europei.
- Tali scritti hanno ispirato l’azione di Jean Monnet;
- Nella sua funzione di Presidente della Repubblica, giocò un ruolo decisivo nell’orientare, con tutta la discrezione e l’autorevolezza del caso, la posizione dalla delegazione italiana incaricata di negoziare il Trattato CECA. Gli elementi di mercato e di concorrenza di quel trattato sono dovuti ai suoi suggerimenti. Insomma spinse l’Europa nella direzione di successo,
- La sua linea di politica monetaria del 1947 si basò su quella prassi adottata da Mario Draghi alla Bce definita “forward guidance”.
- Come un economista quale Francesco Forte, ha messo in evidenza, la politica monetaria non convenzionale della Bce ha basi einaudiane
- Nel 1925, commentando la Società delle nazioni e il come finanziarla, suggerì uno strumento oggi chiamato, in ambito Ue, eurobond.
- Gettò le basi dell’economia sociale di mercato, uno degli obiettivi dell’Ue