Vai al contenuto
Home » News » Il contributo di Luca Ferrari

Il contributo di Luca Ferrari

Nell’ultimo decennio larga parte del mondo occidentale ha dovuto fare i conti con scossoni politici che hanno messo a dura prova il paradigma democratico-liberale che avevamo ormai imparato a dare per scontato.

A differenza degli altri Paesi, però, in Italia non è emerso un attore o un movimento in grado di contenere l’ondata anti-liberale o perlomeno di rappresentare una seria alternativa. Al di là dei vari giudizi sull’operato, i vari Macron in Francia, Starmer nel Regno Unito, Biden negli USA hanno saputo presentarsi ai loro cittadini con un piano politico alternativo ai populismi e sovranismi vari, mentre in Italia ciò è riuscito solo in parte a un attore politico che politico non è come l’ex Presidente della BCE.

La situazione italiana è quindi molto grave, ancora più grave considerati tutti gli indicatori economici: chiunque si sente vicino a tematiche riformiste è costretto a vedere un PD alla deriva, divenuto ormai uno zombie politico dal 2016, mentre chi si sente affine al mondo conservatore vive l’incubo di dover scegliere tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Fatte queste premesse non credo però che il ruolo di LDE debba essere in futuro quello per cui è nato, ossia l’aggregatore del mondo liberale senza però avere un suo ruolo di rilievo. Aggregare il mondo liberale, tra le righe, ha sempre significato mettere insieme un leader politico come Carlo Calenda che parla di liberalismo ma ha da sempre come unico obiettivo – seppur nobile – di restaurare il PD renziano, e un altro leader politico come Matteo Renzi che, abbandonati i vecchi sogni di convincere la maggioranza del Paese, disegna scenari politici confusi e spesso fantasiosi.

Come possiamo pensare che come LDE ci si possa accontentare ancora di questo obiettivo utopistico? Bisogna trovare il coraggio di mettersi in gioco in maniera autonoma, diffondendo idee forti, convincendo un numero sempre più alto di cittadini che non è più tempo di soluzioni semplici a problemi complessi, che servono idee nuove, coraggiose, magari dure da accettare ma che serviranno per il bene di tutti.

Concludendo, credo che LDE debba diventare un soggetto politico che con umiltà si faccia avanti, lavorando giorno per giorno per ampliare il consenso, e facendosi trovare pronto come seria alternativa quando e se il contesto lo permetterà. Basta rincorrere altri soggetti non interessati, lavoriamo per diventare noi quello che attrae gli altri.

Per farlo però serve anche un Leader, senza paura della retorica dell’uno-vale-uno: i grandi progetti politici nascono da un gruppo ristretto di persone con idee innovative, capaci poi di ispirare una comunità.

Difficilmente accade il contrario.

Luca Ferrari

 

Condividi