La dott.ssa Letizia Moratti, non potendo partecipare in prima persona all’evento svoltosi ieri, a causa di un problema di salute, ci ha inviato il seguente intervento:
“Cari Amici,
La mia cultura e la mia famiglia sono profondamente liberali.
Il liberalismo è prima di tutto affermazione dei diritti dell’individuo nei confronti delle prevaricazioni sia dello Stato che di altri individui e questi sono stati sempre i miei principi guida.
Ma liberalismo è anche cooperazione volontaria. Adam Smith parla nella Teoria di Sentimenti morali di “simpatia”.
Il mio impegno nel sociale e l’aiuto che la mia famiglia ed io abbiamo sempre cercato di dare a chi aiuta le persone più fragili e sfortunate sarebbero state apprezzate dal padre del liberalismo economico.
Anche in Lombardia c’è bisogno di più efficienza e più libertà.
Ad esempio non c’è motivo per il quale TreNord debba operare in regime di monopolio e le concessioni ferroviarie non siano messe a gara. Questo è un mio impegno: indire gare per tutte le concessioni oggi in regime di monopolio.
Non c’è motivo per il quale la Regione Lombardia mantenga partecipazioni in società attive in settori dove opera già il mercato e sono presenti imprese private facendo loro concorrenza sleale. Questo è un mio impegno: liberare risorse a favore della Regione, riducendo le tasse (non si capisce perché il cittadino veneto ne paghi di meno) e immettendo sul mercato i beni immobiliari e societari della Regione non strettamente essenziali alla sua attività.
E il rigore einaudiano nei conti fa sì che ci debba essere l’equivalente di un Commissario alla spesa anche per la Regione Lombardia e che i rilievi della Corte dei Conti siano presi con la dovuta solerzia, confrontandosi con i giudici, ma raccogliendo le loro osservazioni immediatamente quando individuano sprechi. Istituiremo infine un apposito ufficio indipendente di analisi costi benefici per tutte le proposte che comportano un aumento di spesa.
Un’ultima nota sui taxi. La proposta di concedere una seconda licenza a tutti gli attuali tassisti è una proposta che proviene dai centri studi liberali fin dagli anni ’90. ne raddoppierebbe il numero e quelle in sovrappiù potrebbero essere vendute. In altre parole, il valore dell’attuale licenza – concessa gratuitamente dal Comune, ma oggetto di un mercato secondario – diminuirebbe per la maggiore offerta, ma l’investimento del taxista sarebbe salvaguardato grazie ai soldi ricavati dalla seconda licenza: Milano avrebbe 10.000 taxi.
Questo non impedirebbe né una regolamentazione progressivamente più liberale sia degli altri attori del mercato (ad esempio Uber) sia di una liberalizzazione delle tariffe oggi resa più semplice dalle tecnologie.
Nei fatti, e pur tenendo conto delle diverse sensibilità, anche riformiste e popolari, che si riconoscono nella mia candidatura, credo che la nostra coalizione sia l’unica che può garantire una Rivoluzione Liberale in Lombardia.
Mi scuso con voi per questo impedimento di voce che ha condizionato la mia giornata. Ma che non smorza di certo la mia ferma volontà di proseguire con tenacia questa campagna elettorale e le nostre future battaglie comuni.”