Sono intervenuta all’evento di gennaio come coordinatrice dei membri individuali ALDE, sostenendo la necessità di un soggetto unico in area con una lista unitaria come tappa di questo cammino. Oggi intervengo semplicemente in qualità di iscritta a Libdem Europei, iscrizione che ho perfezionato a gennaio subito dopo l’evento. I membri individuali ALDE oggi non esistono… Leggi tutto »Il contributo di Diana Severati
PERCHÉ VOGLIAMO RENEW ITALIA
Partiamo dall’Europa perché è il luogo del presente e del futuro per tutti noi.
Partiamo dall’Europa che abbiamo e che i sovranisti o i finti europeisti negano e contrastano.
L’Europa dei diritti e dello Stato di diritto, della transizione ecologica e digitale, della risposta al Covid e all’invasione dell’Ucraina.
E partiamo per costruire l’Europa che vogliamo: une vera potenza federale, sovrana, occidentale e democratica.
In Europa Renew è già, dal 2019, la protagonista della trasformazione europea e del superamento della divisione tra una destra sempre più nazionalista e una sinistra sempre più populista e si batte contro tutti gli estremismi. Noi vogliamo costruire Renew perché l’Italia ha bisogno di più Europa. E l’Europa ha bisogno di più Italia. L’Italia deve essere la protagonista del cambiamento europeo, deve stare alla testa di un gruppo di paesi impegnati per le riforme e determinati a costruire une vera Unione politica. Ecco perché noi vogliamo creare Renew Italia, a cominciare con una lista comune alle elezioni europee di tutti coloro che sostengono il progetto Renew Europe.
Un progetto aperto, liberale, democratico, riformatore ed ecologista.
A cominciare dalle europee, vogliamo costruire un’alternativa radicale per tutti coloro che rifiutano il bipopulismo, opportunista, inaffidabile, senza valori e senza direzione, e quindi pericoloso per il futuro dell’Italia e dell’Europa. Tutti quelli che pensano che produrre ricchezza e tutelare il lavoro sia possibile, che vogliono una riforma che riduca le tasse e rilanci l’economia del nostro paese, che credono che un avviso di garanzia non sia una condanna che credono che la transizione ecologica sia fondamentale e per questo debba essere pragmatica e non ideologica; tutti coloro che credono nel merito e nella libera iniziativa privata; tutti coloro che considerano l’innovazione e l’intelligenza artificiale come grandi opportunità: a tutti questi liberi cittadini abbiamo il dovere di offrire una vera alternativa. Mettiamoci in cammino allora, compiamo il primo vero passo concreto: impegniamoci, mobilitiamoci e costruiamo i comitati Renew Italia!
Il nostro non è un appello velleitario e fuori tempo.
Se in Italia le forze liberaldemocratiche e riformatrici dovessero scegliere di affrontare separate e con liste proprie le prossime elezioni europee, si assumerebbero due pesanti responsabilità.
La prima è quella di diminuire la forza del gruppo Renew al Parlamento Europeo, agevolando le mire di chi punta a un ribaltone che apra a partiti nazionalisti e sovranisti, ostili allo Stato di diritto, ai diritti civili da tutelare in tema di libere relazioni tra persone e riconoscimento di adozione e filiazione, al massimo sostegno da parte UE e NATO alla difesa dell’Ucraina, all’economia di libero mercato e concorrenza.
La seconda è quella di indebolire in maniera irresponsabile la possibilità che alle prossime elezioni politiche in Italia la massa crescente di elettori che non si riconoscono nell’attuale bipopulismo di destra e sinistra possa finalmente sostenere una credibile e significativa offerta politica di una grande formazione liberaldemocratica, europeista e riformatrice, che unisca e rafforzi le positive convergenze avviate fino a pochi mesi fa. I comitati Renew Italia si rivolgono individualmente a tutti coloro che continuano ostinatamente a credere che vi sia una sfida straordinariamente più importante delle leadership personali: impegnarsi tutti insieme per non regalare negli anni a venire Europa e Italia a questa estrema destra e a questa sinistra populista.
Manifesto per l’Europa
1 – L’Europa è il destino dell’Italia, l’Occidente è la casa dell’Europa.
Vogliamo un’Italia più integrata in un’Europa Federale che mantenga saldo il principio di sussidiarietà e preservi le libertà individuali. L’Europa è un fattore di pace e cooperazione nel mondo, deve diventare una potenza politica e militare e rafforzare la partnership con i suoi alleati democratici, in primis gli Stati Uniti.
2 – L’Italia e l’Europa tutelano lo stato di diritto, rispettano e promuovono i diritti umani e il diritto internazionale.
La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e la Dichiarazione Universale dell’ONU fanno parte della Costituzione Materiale del nostro paese e dell’Unione. Il rispetto delle frontiere e l’opposizione all’aggressione pongono il nostro paese inequivocabilmente dalla parte dell’Ucraina invasa dalla Russia di Putin e cui deve andare il nostro aiuto morale e materiale anche attraverso la fornitura di armamenti.
3 – L’Unione Europea è una grande area di libertà: dobbiamo riformarla e rafforzarla.
L’unificazione continentale, con l’adesione dei paesi che ne hanno fatto richiesta e già sono parte della Nato come Montenegro, Albania e Macedonia del Nord deve essere portata a termine nel più breve tempo possibile, così come si deve accelerare la procedura per l’ingresso dell’Ucraina e della Moldavia.
Per questo, una riforma politica e istituzionale dell’Unione, anche attraverso la revisione dei trattati, è assolutamente urgente e deve essere la nostra massima priorità. In quest’ottica l’allargamento dovrà comportare un meccanismo decisionale che superi l’unanimita in favore di maggioranze qualificate e rafforzi il potere del Parlamento Europeo
4 – Il libero commercio è un fattore potente di pace e sviluppo.
L’Europa deve concludere il prima possibile accordi economici, di libero scambio e nuovi partenariati politici con le grandi aree economiche del mondo: gli Stati Uniti, l’America Latina, le comunità economiche africane.
5 – La concorrenza, portato naturale del libero scambio, è motore di innovazione e di diffusione della conoscenza, premia i migliori prodotti e servizi e li rende accessibili ai consumatori.
La politica di concorrenza dell’Europa deve essere rafforzata per combattere vecchi e nuovi monopoli.
6 – Le politiche di liberalizzazioni devono essere perseguite senza tentennamenti.
In Italia, è necessario dare attuazione alla Direttiva Bolkestein nella sua interezza, eliminando privilegi di categorie come balneari e ambulanti, ma senza dimenticarsi notai, farmacisti, taxisti e tutte le corporazioni che hanno “extra-profitti” (questi sì) a causa della protezione normativa. La liberalizzazione del trasporto pubblico locale e dei servizi pubblici attraverso la messa a gara degli stessi è condizione di efficienza e buon servizio ai cittadini.
7 – Vogliamo preservare e rafforzare il mercato unico europeo.
Per evitare distorsioni ad un mercato concorrenziale, lo Stato non può intervenire in modo discrezionale. Quindi il divieto europeo agli aiuti di Stato che non siano concessi a condizioni di mercato (cioè solo se un investitore privato alle stesse condizioni avrebbe investito nell’impresa) va pienamente ripristinato dopo la pausa di allentamento dovuta al COVID ed anzi rafforzato.
8 – Dobbiamo ridurre tasse e debito pubblico.
L’allentamento dei vincoli di bilancio dovuti al Covid terminerà invece il 31 dicembre 2023, dopodiché riprenderà vigore il Patto di stabilità in attesa della riforma propugnata dalla Commissione. Tuttavia, l’Italia deve mantenere i conti in ordine, abbattere il debito pubblico e il deficit, riducendo le tasse e, in misura maggiore, la spesa pubblica non perché “ce lo chiede l’Europa”, ma per porre le basi di uno sviluppo non drogato né appesantito dal macigno del debito.
Per questo, promuoviamo anche una rinnovata politica di privatizzazioni di tutte le società in mano allo Stato ma che già competono nel mercato.
9 – Con il piano di rilancio europeo (PNRR) l’Italia si è impegnata a riformare la giustizia.
Sebbene la legge Cartabia contenga dei passi in avanti, non si potrà mai giungere ad un sistema giudiziario efficiente e giusto se non introducendo il criterio del merito anche per le carriere dei magistrati e degli operatori di giustizia, affidando la gestione amministrativa a dirigenti qualificati, responsabilizzando i magistrati e giungendo ad una separazione delle carriere di PM e giudici, pur nel pieno rispetto dell’indipendenza dei due ordini dal potere politico
10 – Dobbiamo scommettere sulla transizione digitale ed ecologica.
Dobbiamo pienamente attuare le nuove regole digitali europee, favorire nuovi investimenti e promuovere il modello digitale europeo a livello globale. La tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico sono sfide epocali che richiedono innanzi tutto delle decisioni basate sulla scienza disponibile al momento e non su impressioni metereologiche di improvvisati scienziati, seguendo il principio della neutralità tecnologica delle azioni da intraprendere. Inoltre, richiedono soluzioni di mercato attraverso sistemi di incentivi fiscali e privilegiando le fonti che inquinano di meno, ivi compreso il nucleare e -in fase di transizione- il gas rispetto al carbone o al petrolio. L’ideologia negazionista o dell’estremismo verde non migliorerà le temperature ma avvelenerà il clima.
Contributi per la discussione del 2 dicembre
Il contributo di Alessandro Zangrilli
Libdem 2.0 Ad un anno dalla nascita di LDE (poi LibDem) è necessario tirare le somme di questo anno affrontando le evidenti criticità emerse. Sorvolando con mia colpa sui traguardi ed i meriti che l’associazione ha conseguito in questo anno mi concentrerò sui problemi con spirito costruttivo, perché lì dove vige lo spirito collaborativo ogni… Leggi tutto »Il contributo di Alessandro Zangrilli
Il contributo di Mauro Antonetti
I liberaldemocratici europei si costituirono per partecipare, aggregando vari singoli esponenti e varie organizzazioni di cultura politica liberale (cercando di superare il tradizionale frazionismo e personalismo dei liberali), alla formazione di un soggetto politico nella forma di un partito unitario che potesse raccogliere componenti di varia ispirazione ma tutti comunque inscrivibili al modello politico, economico… Leggi tutto »Il contributo di Mauro Antonetti
Il contributo di Tullio Galfré
NEO LIBERALESIMO DEL XXI SECOLO “PIATTAFORMA EGALITARIA” Cambiare nome per ritornare autentici Abbiamo già osservato che la crisi dei partiti politici in Italia – ma con diverse sfumature e intensità anche in Europa e nell’Occidente in generale – è l’effetto atteso della obsolescenza delle ideologie dei secoli XIX e XX e consolidate nelle immagini sclerotizzate… Leggi tutto »Il contributo di Tullio Galfré
Il contributo di Guido Alberti
Credo che nella giornata di sabato 2 dicembre vadano prese decisioni. Il titolo è “Il futuro non ci aspetta” ma la domanda è se pensiamo che per LDE ci sia un futuro. Siamo nati con uno scopo chiaro, la costituzione di un partito nuovo con certi partner di un’area al centro dello schieramento politico italiano. Non è… Leggi tutto »Il contributo di Guido Alberti
Il contributo di Andrea Bitetto
Care Amiche, Cari Amici, in vista dell’incontro di Milano, volevo porre alla Vostra attenzione alcune brevi note che confido possano contribuire alla comune discussione. Dopo la costituzione della nostra associazione e la definizione delle regole interne ci troviamo di fronte alle scelte da compiere in vista delle prossime scadenze politiche. Dopo il triste spettacolo cui… Leggi tutto »Il contributo di Andrea Bitetto
Il contributo di Andrea Consonni
Buongiorno a tutti, da quando mi sono trasferito definitivamente in Svizzera seguo con meno partecipazione e più distacco e disincanto la politica italiana. Ho imparato in questa mia esperienza svizzera ad apprezzare il persistere nella politica svizzera di culture e partiti politici ben delineati:conservatori, liberali, popolari, socialisti, ecologisti. Partiti strutturati che vivono di correnti, di… Leggi tutto »Il contributo di Andrea Consonni
Il contributo di Bepi Pezzulli
ITALIA ATLANTICA Un progetto liberal-democratico per la ricostruzione dell’Italia Il modo peggiore per costruire un progetto liberaldemocratico è quello di barcamenarsi in laceranti tattiche di schieramento per decidere se allearsi con la destra, il centro o la sinistra, se stare con Renzie o con Callende, oppure ricercare un modello organizzativo che non poggi su un… Leggi tutto »Il contributo di Bepi Pezzulli
Il contributo di Viktoriia Lapa
Nel ringraziare Libdem europei per la creazione di questo spazio di condivisione su ciò che dovrebbe essere il futuro del nostro movimento, non trovo idea migliore che cedere questa mia vetrina all’amica Viktoriia Lapa, animatrice del presidio ucraino milanese e lecturer presso un’università milanese. Viktoriia è tra le persone che da più di 640 giorni… Leggi tutto »Il contributo di Viktoriia Lapa
Il contributo di Nicola Galati
SUL FUTURO DEI LIBERALI ITALIANI Vi era un’epoca, non molto remota, in cui ci eravamo illusi dell’inattualità di una forza politica liberale, perché credevamo che i princìpi liberali fossero ormai patrimonio comune e intangibile delle nostre società e dei nostri ordinamenti. Non è più così, inutile illuderci. Oggi quelle che ritenevamo conquiste consolidate sono messe… Leggi tutto »Il contributo di Nicola Galati
Il contributo di 40 iscritti della Toscana
IL CONTRIBUTO DI 40 ISCRITTI DALLA TOSCANA Il testo è stato sottoposto ai soli iscritti toscani per un problema di disponibilità di contatti ma è ovviamente aperto alla condivisione di tutti. Chiunque voglia aggiungere la sua firma può farlo inviando una mail agli indirizzi [email protected] – [email protected] LA PREMESSA LDE era nata – grazie alla… Leggi tutto »Il contributo di 40 iscritti della Toscana
Il contributo di Giorgio Massobrio
IL FUTURO DEL MOVIMENTO “LIBERALI E DEMOCRATICI EUROPEI” Il movimento “LIBERALI E DEMOCRATICI EUROPEI”, di cui faccio parte, deve costruirsi il proprio futuro traguardando le prossime elezioni politiche italiane, presumibilmente nel 2027. Visto l’ormai acclarato irrecuperabile fallimento della federazione delle attuali forze politiche di riferimento dell’area, la cui pietra tombale saranno le prossime elezioni europee,… Leggi tutto »Il contributo di Giorgio Massobrio
Rassegna stampa
Il divieto medioevale alla carne coltivata
Il Medioevo del centrodestra L’Italia nel Medioevo, eccola qua, per gratificare le corprorazioni del nuovo secolo. Coldiretti è una di queste: una corporazione che fa il bello e il cattivo tempo nel nostro Paese, con un bacino di 1,6 milioni di voti circa, che non disdegna metodi squadristi (vedi il video dell’aggressione a Benedetto Della… Leggi tutto »Il divieto medioevale alla carne coltivata
Sciopero: se CGIL e UIL diventano come i COBAS
CGIL e UIL hanno accettato di ridurre a 4 ore lo sciopero nei trasporti pubblici venerdì prossimo. Bene così, il rispetto delle norme ha prevalso. Ma è molto preoccupante, quanto avveuto nei giorni precedenti. Per la prima volta in moltissimi anni, infatti, due grandi confederazioni sindacali hanno adottato un atteggiamento anti istituzionale. Come se fossimo… Leggi tutto »Sciopero: se CGIL e UIL diventano come i COBAS
PNRR: cosa fare per evitare il flop dietro l’angolo
Le 457 pagine del rapporto delle Sezioni Riunite di Controllo della Corte dei Conti sullo stato di avanzamento del PNRR non meritano il brontolìoindispettito espresso dal governo. Per fortuna la Corte mostra di prendere estremamente sul serio il compito analitico che non si è autoatttribuita, ma le è stato conferito per legge. Senza i suoi… Leggi tutto »PNRR: cosa fare per evitare il flop dietro l’angolo
AI e produttività, in ITA ne servono maxi dosi
In Italia ci stiamo abituando a fenomeni malsani che invece consideriamo positivi. Ad esempio la crescita di occupati – siamo al record dacché esiste la serie storica!ripetono enfaticamente i politici – in presenza di una produttività che continua ad aumentare assai meno, e da venticinque anni moltissimo meno che nei Paesi avanzati. Come se ciò… Leggi tutto »AI e produttività, in ITA ne servono maxi dosi
Dubbi Liberali – dalla nostra redazione
Glossario politico: concorrenza
Nell’elaborare il concetto di concorrenza perfetta gli economisti hanno immaginato una realtà in cui operino molti venditori e molti compratori di beni e servizi. Molti produttori e molti consumatori, nessuno dei quali sufficientemente grande – o potente – da poter influenzare con le proprie scelte le azioni degli altri. A questo si aggiunge, in quella… Leggi tutto »Glossario politico: concorrenza
Glossario politico: libertà di espressione
Di pari passo con lo sviluppo dei social media emerge la richiesta di un filtro, di un controllo, di un freno capace di ridurre il rischio di comportamenti offensivi, denigratori. Celeberrimo l’ammonimento di Umberto Eco contro l’“invasione degli imbecilli”: <<i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al… Leggi tutto »Glossario politico: libertà di espressione
Glossario politico: democrazia liberale
Quante volte si legge, o si sente affermare, da questo o quel politico – di norma un politico della maggioranza in quel momento al potere – “dobbiamo farlo, perché ce lo chiedono gli elettori”. Una tale affermazione viene forse ignorata nella sua portata perché la si ritiene ovvia, scontata, coerente col significato letterale del termine… Leggi tutto »Glossario politico: democrazia liberale
Glossario politico: laicità
Cosa vuol dire esser laico? Vasto programma. Però, per quel che è utile qui, si può tentare di fissare alcuni punti fermi. Innanzitutto, il termine laico – che qui per limiti di spazio utilizzerò come sinonimo di laicista, assumendomene la responsabilità – è diffuso nei paesi di lingua latina. Per un americano o un inglese,… Leggi tutto »Glossario politico: laicità
Il mercato e i suoi nemici
Glossario politico: il mercato e i suoi nemici Nel dibattito sulle idee, e quindi anche in politica, gli avversari amano costruire a bella posta dei fantocci, cui attribuiscono tutti i difetti possibili. Il mercato, in sé, non sarebbe nemmeno un’idea, ed ancora meno dovrebbe esser bandiera sotto la quale si arruolano le schiere di una… Leggi tutto »Il mercato e i suoi nemici
Riformisti o riformatori?
Chiariamoci: non si tratta di nominalismo. A sfogliare le pagine dei giornali, per chi ancora pratica questa preghiera laica quotidiana, o ad ascoltare i vari politici passati in rassegna da agenzie o televisioni, pare che oramai tutti si prendano la briga di autodefinirsi riformisti. Si dichiarano tali persino i conservatori, lo sono i socialisti, almeno… Leggi tutto »Riformisti o riformatori?
IL PROGRAMMA: Formare i talenti del futuro
Il futuro del nostro paese si costruisce sull’istruzione delle nuove generazioni. Un sistema educativo che insegni competenze trasversali, combinando la cultura umanistica a quella tecnica ed economia, è essenziale per formare i talenti della digital economy. Per fare questo servono docenti continuamente formati, valorizzati e adeguatamente retribuiti. Servono programmi scolastici aggiornati e nuovi indirizzi, promuovendo… Leggi tutto »IL PROGRAMMA: Formare i talenti del futuro
Il 25 aprile di noi LiberalDemocratici
Martedì 25 aprile 2023 si celebrerà la festa della liberazione. Leggete questo bel contributo sulla partecipazione dei liberali alla lotta di liberazione. L’articolo di Leone Cattani uscito il 5 gennaio 1944 sul giornale “Rivoluzione Liberale” con il titolo “La politica del Comitato di liberazione. Il denominatore comune” può essere considerato il «manifesto» della partecipazione liberale… Leggi tutto »Il 25 aprile di noi LiberalDemocratici
Dalla Newsletter
Newsletter Libdem n. 32 – 21/10/2023
Vediamoci a fine novembre Stiamo organizzando un incontro aperto a tutti gli iscritti per confrontarci tutti assieme sulle sfide che ci aspettano, sulle prossime elezioni europee, sul nostro futuro. Si terrà a Milano, di sabato, a fine novembre. Ciascuno potrà parlare e dire la sua. La prossima settimana vi riveleremo tutti i dettagli e vi… Leggi tutto »Newsletter Libdem n. 32 – 21/10/2023
Newsletter Libdem n. 31 – 14/10/2023
Palestinesi intrappolati dagli arabi Dopo la seconda guerra mondiale gli inglesi lasciarono il mandato sulla Palestina, travolti dalle rivolte arabe, dagli scontri continui e dai tentativi di immigrazione disperata degli ebrei sopravvissuti alle camere a gas. Demandarono quindi la questione alle neonate Nazioni Unite, che il 29 novembre 1947 approvarono la risoluzione 181 che divideva… Leggi tutto »Newsletter Libdem n. 31 – 14/10/2023
Newsletter Libdem n. 30 – 7/10/2023
Due cose su di noi Non siamo inermi, non ci stiamo relegando al ruolo di spettatori passivi rispetto alle elezioni europee, alle connesse questioni di posizionamento e alle liti dentro il fronte liberaldemocratico. Ve lo assicuriamo e vi chiediamo ancora di prestare fiducia. Siamo in una fase di valutazione ed elaborazione su tutti i fronti.… Leggi tutto »Newsletter Libdem n. 30 – 7/10/2023
Newsletter Libdem n. 29 – 30/9/2023
Il nostro evento di Lucca Molto partecipato il nostro evento di Lucca intitolato “Per l’Europa del futuro” organizzato dal nostro coordinatore regionale Paolo Vannini, al quale sono intervenuti il nostro Presidente Andrea Marcucci, i fondatori Oscar Giannino e Alessandro de Nicola e l’eurodeputato di Renew Europe Nicola Danti. Più di 100 persone in sala a… Leggi tutto »Newsletter Libdem n. 29 – 30/9/2023
Il nostro impegno per una Italia più libera ed europea
UN IMPEGNO PER UN’ITALIA LIBERA e EUROPEA
PERCHE’ SIAMO CONVINTAMENTE EUROPEISTI.
Siamo convintamente EUROPEISTI. L’EUROPA è nata per promuovere lo SVILUPPO ECONOMICO, il BENESSERE e la STABILITA’ degli Stati Membri attraverso la tutela delle libertà individuali, della concorrenza nei mercati e della cooperazione tra Stati. Questo significa fare parte dell’Europa. E, per questo, noi vogliamo un’ITALIA dal federalismo che faccia corrispondere la mano che spende con quella che riscuote, che stia in Europa e che torni ad esserne PROTAGONISTA, contribuendo a realizzare una Unione Europea più UNITA, più APERTA, più SOVRANA e più DEMOCRATICA saldamente ancorata all’ALLEANZA ATLANTICA garanzia di sicurezza nella libertà, dell’indipendenza energetica e tecnologica.
Per tornare a essere PROTAGONISTI in EUROPA, per una ITALIA EUROPEA ed EUROPEISTA dobbiamo realizzare, con pragmatismo e rifuggendo da ideologismi e demagogia, le riforme che da anni sono rimaste in sospeso nel nostro Paese.
UNA SPESA PUBBLICA PIU’ EFFICACE. Superare l’uso improduttivo e clientelare della spesa pubblica che aumenta la pressione fiscale e rende il debito pubblico insostenibile e ostacolo alla prosperità delle generazioni future. Partendo da un piano credibile di riduzione e riqualificazione della spesa pubblica è necessario destinare le risorse pubbliche a investimenti a sostegno della competitività del Paese anche attraverso forme di partenariato tra pubblico e privato. Occorre realizzare un’anagrafe digitale nazionale della spesa sociale che permetta di destinare le risorse pubbliche ai più bisognosi evitando sussidi indiscriminati e regressivi.
UN SISTEMA FISCALE GIUSTO. Un sistema fiscale trasparente, giusto e semplice. Che promuova l’eguaglianza delle condizioni di partenza senza essere vessatorio e consenta di crescere liberamente diseguali! Che favorisca e non ostacoli l’attività di impresa. Che scoraggi e non promuova l’evasione. Che restituisca ai cittadini servizi efficienti e di qualità. Che incoraggi risparmi e investimenti. Basta a interventi a margine sull’IRPEF e forfait elettorali che creano diseguaglianza. Occorre una riforma organica del prelievo sui redditi delle persone fisiche e giuridiche, basata sullo sfoltimento delle imposte indirette e sull’equità di quelle patrimoniali, sul taglio della spesa fiscale e sulla copertura dei minori prelievi con paritaria copertura di spesa.
PIU’ MERCATO. Promuovere la concorrenza per e nel mercato superando i monopoli ingiustificati, la partecipazione dello Stato al capitale di impresa quando non è necessario, la tutela di interessi particolari e i sussidi immotivati e indiscriminati. Più mercato significa spazio per imprese meritevoli perché più produttive e innovative. Più mercato significa più libertà scelta, servizi di maggiore qualità e prezzi più convenienti per i cittadini. Più mercato significa realizzare una allocazione efficiente delle risorse pubbliche evitando la sopravvivenza di imprese-zombie a spese dei contribuenti.
UNA GIUSTIZIA PER UNO STATO DI DIRITTO. Processi civili e penali dalla durata certa sono essenziali per la competitività del sistema produttivo e per garantire il diritto dei cittadini a processi giusti. Nel processo penale, il superamento dell’obbligatorietà dell’azione penale e una netta e definitiva separazione delle carriere tra magistratura giudicante e inquirente sono necessarie per realizzare un vero rito accusatorio di matrice liberale. Aspetto imprescindibile se si vuole evitare la violazione dei diritti fondamentali dei cittadini/imputati. La valorizzazione del merito è necessaria anche nella progressione di carriera dei magistrati. Una riforma costituzionale che porti alla creazione di un doppio CSM appare dunque indifferibile.
FORMARE I TALENTI DEL FUTURO. L’economia globale e la rapidità dei cambiamenti in atto richiedono competenze sempre più trasversali, che combinano cultura umanistica, economica e tecnica. La scuola deve promuovere la formazione continua dei docenti, valutarne le performance, e valorizzarne il merito insieme a una riforma dei programmi scolastici che permetta di formare talenti per le professioni del futuro. Una concorrenza virtuosa tra scuole pubbliche e paritarie e il superamento del valore legale del titolo di studio sono certamente di aiuto per raggiungere l’eccellenza del sistema scolastico.
FARE EMERGERE I TALENTI DEL FUTURO. L’Italia è tra i Paesi EU che ha tra i più bassi tassi di mobilità sociale. Serve destinare dotazioni straordinarie a scuole pubbliche a e Università per premiare i migliori risultati, prevenire l’abbandono scolastico e ridurre l’eterogeneità nella qualità dell’offerta didattica. Borse di studio più selettive e capienti e l’accesso al credito privato come pilastri della partecipazione universitaria. Valorizzare le imprese che offrono ai lavoratori formazione long life learning, incoraggiare la creazione di Agenzie per il Lavoro private (e non i Centri per l’Impiego) per favorire l’occupazione e la mobilità nel mercato del lavoro sono riforme cruciali per garantire sviluppo sociale e una classe dirigente ispirata a merito e competenza.
UNA SANITA’ CHE FUNZIONA. La definizione completa dei Livelli Essenziali delle Prestazioni richiede risorse adeguate per aggredire le gravi disparità dei servizi sanitari che caratterizzano il Paese. Nella creazione di 1300 Case di Comunità per la medicina territoriale è forte il rischio di destinare le risorse alle spese di gestione e personale più che alle prestazioni, alle nuove tecnologie necessarie per la diagnosi precoce, per la gestione di un numero crescente di cronici, per la telemedicina e per l’assistenza domiciliare. Va completata la riforma degli IRCCS pubblici e privati, eccellenze nel campo della cura e della ricerca nelle Scienze della Vita. Va separata la funzione dello Stato regolatore da quella di erogatore dei servizi. Vanno rafforzati gli enti indipendenti che valutano efficienza e innovazione dei provider per garantire parità pubblico-privato, basata su criteri di qualità, nell’ottenimento dei finanziamenti. A tal fine è altrettanto essenziale la rimozione dei limiti all’utilizzo di provider privati, per ridurre le disparità territoriali e le lunghe liste di attesa, e del payback che impone ai privati il ripiano delle spese ospedaliere.
L’ITALIA DI TUTTI. L’Europa, e l’Italia in particolare, stanno affrontando negli ultimi anni una crisi migratoria senza precedenti a causa dell’instabilità politica e dei conflitti in numerose regioni del Mediterraneo. Limitarsi ai salvataggi in mare o, peggio, al respingimento delle imbarcazioni di migranti non è fare politiche di immigrazione serie, come destra e sinistra ci propinano da decenni. Ogni Paese europeo deve fare la sua parte nell’accoglienza dei migranti. È necessario perseguire la politica dei corridoi umanitari e l’intervento presso i paesi di provenienza dei flussi migratori. E al contempo, favorire l’integrazione degli immigrati attraverso la formazione linguistica e di competenze, garantendo per tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri dei cittadini italiani, valorizzando i talenti e le competenze di tutti nella scuola e nel mercato del lavoro.
LE DIVERSITA’ COME RICCHEZZA. L’approccio inclusivo alle diversità è uno dei principi cardine dello sviluppo delle politiche europee e numerose sono le iniziative dell’Unione Europea per prevenire le discriminazioni fondate sulle caratteristiche etniche, religiose, di genere, di orientamento e identità sessuale nel mercato del lavoro come nel contesto famigliare. A queste iniziative, e ai principi di inclusione, devono ispirarsi anche le politiche italiane per una società dove la diversità è un valore da difendere e coltivare, garantendo eguaglianza di opportunità e di diritti e non solo di doveri. Dove lo Stato non si trasforma in uno Stato etico e dove tutela la libertà dei singoli di scegliere come condurre la propria vita dal suo inizio alla sua fine.
UNA EUROPA PIU’ FORTE. Per una democrazia europea più forte, vogliamo promuovere una nuova politica transnazionale, eleggendo un/a vero/a presidente dell’Unione europea, votando direttamente i partiti politici europei attraverso liste comuni in una circoscrizione unica europea e promuovendo nuove forme di partecipazione democratica diretta sull’esempio della Convenzione sul futuro dell’Europa.
ENERGIA SOSTENIBILE E SICURA. Non può esservi energia sostenibile se non vi è sicurezza energetica. Servono quindi politiche energetiche e ambientali realistiche che non sacrifichino la sicurezza energetica e che promuovano una transizione energetica basata sul contributo di tutte le tecnologie utili e su costi sostenibili da tutti, famiglie e imprese, superando opposizioni di natura ideologica non suffragate da evidenza scientifica. A tal fine, è necessario incrementare la produzione domestica di idrocarburi, accelerare e aggiornare il processo autorizzativo delle infrastrutture e degli impianti energetici e garantire mercati dell’energia concorrenziali.
INNOVAZIONE DIGITALE PER UN PAESE MODERNO. Industria 5.0 e digitalizzazione della PA devono essere supportati con misure strutturali che devono diventare permanenti nel nostro ordinamento. Non possono essere affrontate con incentivi a tempo. Fintech, big data, nanotecnologie e Intelligenza Artificiale sono ascisse e ordinate su cui puntare per accrescere specializzazioni e valore aggiunto del manifatturiero che a ogni crisi regge l’Italia sui mercati internazionali, e per banche date pubbliche interopearabili e accessibili a ogni cittadino e impresa accrescendo rapidità ed efficacia dell’accesso di ciascuno e innalzando produttività ed efficacia dell’immensa spesa pubblica destinata alla mera gestione degli apparati pubblici.
LDE È LIBERALE PERCHÉ
- LIBERALE è darsi una regola piuttosto che doverla ricevere.
- LIBERALE è la società aperta, italiana ed europea, che riconosce a ciascuno il
diritto e la possibilità di diventare ciò che vuol essere. - LIBERALE è rinunciare all’illusione della società perfetta, ma cercare ogni giorno di correggerne qualche imperfezione.
- LIBERALE è l’iniziativa individuale combinata con la rigorosa tutela dei diritti civili.
- LIBERALE è il rifiuto di staccare nel tempo libertà e socialità; per i liberali, libertà e socialità si guadagnano e si perdono insieme, meriti e bisogni vanno promossi e soddisfatti insieme.
- LIBERALE è la sintesi difficile non impossibile, fra l’efficienza del mercato, le riforme per una concreta solidarietà, le regole della democrazia.
- LIBERALE è chi chiede al grande fratello pubblico il conto delle spese.
- LIBERALE è chi avendo letto decenni fa il romanzo di Orwell scopre che, nonostante il fatidico 1984 sia passato da tanto tempo, il grande fratello incombe multiforme e va combattuto ogni giorno in nome della libertà e della dignità dell’individuo.
- LIBERALE è la voglia di cambiare ogni tanto lavoro e pensieri, di imparare qualcosa anche quando è finita la scuola.
- LIBERALE è per noi, italiani, credere nella vivacità e opporci alle politiche che la mortificano, respingere le lamentazioni catastrofiche, avere fiducia in questo Paese dissestato e grande; cercare nelle ragioni della libertà le nostre ragioni di essere speranza.











