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“FdI statalista. Il terzo polo è sindacato del nord”. Parla Senna

Roma. L’ex leghista più votato a Milano oggi è candidato in Lombardia con il Terzo Polo di Carlo Calenda.

Gianmarco Senna, prima di iniziare: ha lasciato la Lega perché la Lega è finita? “La Lega non è finita. E’ diventata qualcosa altro. E in quel qualcosa altro io non potevo restare”. In Lombardia, il Terzo Polo si candida a sostituire il partito di Matteo Salvini? “Ci candidiamo a rappresentare un’area popolare, moderata, liberale e riformatrice. Il Pd è ormai a rimorchio del M5s, Forza Italia e Lega lo sono di FdI.

Poi ci siamo noi, con le nostre idee” Diranno: cosa ci fa un ex leghista con Calenda? “E’ solo caduto un muro. Con molti colleghi lavoravamo spalla a spalla. Destra e sinistra sono categorie superate. Oggi la separazione è tra credibilità e propaganda. Il Terzo polo ha ricette credibili e non le ricette che scassano i conti pubblici del paese”.

FdI potrebbe ottenere un successo straordinario alle elezioni lombarde.

Come se lo giustifica? “FdI si propone come sindacato del territorio, ma è un falso sindacato. E’ un partito statalista.

Il suo exploit, a destra, si deve alla rinuncia da parte di Lega e FI. Cento giorni di governo stanno già dimostrando che il sindacato dell’Italia che produce è un altro. Quel sindacato siamo noi, un partito che non piazza bandierine come quelle dello Spid e del Pos. Nel mio mondo ideale si deve avere la libertà di pagare il caffè con la carta di credito e pagare in contanti un’automobile. Il mio è un paese dove si è garantisti fino a prova contraria, dove “innovare” è la parola d’ordine.

Un tessuto come quello lombardo beneficia ancora del lavoro iniziato da Calenda come ministro dello Sviluppo economico e della sua Agenda 4.0. Si riparte da lì”. Si è parlato di un futuro possibile ingresso del Terzo Polo al go-verno, ingresso sempre smentito da Calenda. Le ripeto, FdI è un partito che ha fatto malissimo o un partito che può essere aiutato? “E’ un partito che ha fatto male e che si è accorto, per fortuna, che fare malissimo era impossibile. Il partito di Meloni anche, in Europa, è rimasto dentro quegli schemi che voleva fare saltare. Fare malissimo equivaleva a realizzare il programma elettorale della Meloni, un programma che FdI stessa si è resa conto essere irrealizzabile”. FdI ha già fatto sapere che chiederà, in caso di vitto-ria, l’assessorato alla sanità. Cosa resterà ad Attilio Fontana? “Qualora dovesse vincere, Fontana avrà una funzione notarile. Gli equilibri nel centrodestra sono cambiati. E’ preoccupante”. La Lega e FI che ruolo avran-no? “A meno di non triplicare i posti giunta, gli alleati minori hanno formulato promesse ai loro deputati esclusi non realizzabili. Se non ci fosse da temere ci sarebbe da mangiare i pop corn”. E invece? “E invece ci siamo noi, il Terzo Polo. Da una parte l’aggressività di FdI, dall’altra la serietà della chiarezza”.

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