Vai al contenuto
Home » News » Il contributo di Alberico Majatico

Il contributo di Alberico Majatico

CHE FARE?

Così come Lenin, agli inizi del 900, interrogandosi sul futuro della rivoluzione si chiedeva “Che fare?”, noi oggi dobbiamo interrogarci sulle prospettive politiche del nostro movimento, nella consapevolezza che, in riferimento alle prossime elezioni europee, valutazioni illusorie e decisioni sbagliate comprometterebbero, forse irrimediabilmente, il futuro della nostra organizzazione.

Il Terzo Polo, pure essendosi appena costituito, ottenne un buon risultato elettorale, alle elezioni politiche, per poi disgregarsi nel divenire delle miopi contrapposizioni personalistiche. La delusione è comprensibile ma, anziché rassegnarsi all’inevitabilità del fallimento e rifugiarsi in un solipsismo tanto scettico quanto inconcludente, occorre ritornare a quel 7,8% di consensi del settembre 2022 per non dimenticare che esiste, nel Paese, un consenso sociale non trascurabile per le idee e le proposte liberali, una base su cui costruire l’alternativa della modernità a fronte di un sovranismo  timoroso e diffidente e di uno pseudo progressismo ipocrita ed inconcludente.

Il nostro documento/programma e il nostro manifesto per l’Europa definiscono in modo chiaro ed inequivocabile la nostra identità e rappresentano una solida base programmatica su cui poter costruire una credibile campagna elettorale europea; ma la politica rimane l’arte del possibile e la realtà contestuale non fa sconti e non consente simulazioni virtuali. Crogiolarsi nella confortevole illusione di poter far da soli, considerare realizzabile il miraggio dell’autosufficienza nella rappresentanza delle istanze liberali significherebbe condannarci alla perenne irrilevanza ed esporci al rischio di un risibile velleitarismo.

Sono solo due le alternative che ci si pongono:

  • evitare di partecipare al prossimo confronto elettorale e rinchiuderci nei confini di un associazionismo politico-culturale, un laboratorio di idee e di proposte, uno spazio di confronto dialettico per l’approfondimento di analisi e tematiche socio-economiche;

oppure

  • in coerenza con la recente iscrizione all’ALDE, evolvere in un vero e proprio movimento politico che, a partire dalle elezioni europee, si proponga al giudizio degli elettori in alleanza con le altre forze politiche che si richiamano ai medesimi valori liberaldemocratici.

L’attuale congiuntura politica nazionale espone il nostro paese a gravissimi rischi di crisi economica e sociale. La destra non appare in grado di farvi fronte e prova a mascherare la propria incapacità spostando il confronto politico sui temi istituzionali come a voler dire che la crisi del Paese sia responsabilità dei sistemi della democrazia liberale, da correggere con massicce dosi di democrazia plebiscitaria.

I pericoli a cui è esposto il Paese sono troppo gravi per permetterci atteggiamenti aventiniani,  occorre rimboccarsi le maniche e scendere nell’agone della lotta politica.

Siamo nati con la missione di realizzare un unico soggetto politico liberale, unificando in un unico partito tutti gli aderenti al Gruppo Parlamentare europeo di “Renew Europe”. Questo obiettivo non è purtroppo realizzabile per le prossime elezioni europee. Dovremo consolidarci e rafforzarci per renderlo possibile alle prossime elezioni politiche. Per consolidarci e rafforzarci dovremo essere presenti, in associazione ad altri, col nostro simbolo e i nostri candidati.

Il nostro Presidente ed i nostri fondatori dovranno proseguire il confronto, già avviato, con Azione, Italia Viva e Più Europa per verificare le convergenze possibili e definire adeguati spazi di agibilità politica che dovranno assicurare pari dignità a tutti gli aderenti.

Io ritengo che il nome della lista, che vedrà più soggetti politici coinvolti, dovrà avere un esplicito riferimento alla liberaldemocrazia, anche il nostro simbolo sulla scheda elettorale e una nostra presenza tra i capilista.

Rispetto a quest’ultimo aspetto io credo che i nostri Soci fondatori ed il nostro Presidente non possano sottrarsi alla responsabilità di individuare al loro interno chi debba assumersi l’onere di rappresentare i LibDem alle prossime elezioni europee.

Alberico Majatico

 

 

 

 

 

Condividi