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Il contributo di Guido Alberti

Credo che nella giornata di sabato 2 dicembre vadano prese decisioni.

Il titolo è “Il futuro non ci aspetta” ma la domanda è se pensiamo che per LDE ci sia un futuro. Siamo nati con uno scopo chiaro, la costituzione di un partito nuovo con certi partner di un’area al centro dello schieramento politico italiano. Non è stato possibile.

Abbiamo pensato di provare almeno a mettere quei partner intorno ad un tavolo per garantire una certa rappresentanza italiana al tavolo europeo nel 2024. Anche questo secondo obiettivo sembra defunto.

Non ripercorro qui quanto conosciuto e scritto da altri su quello che pensiamo dell’Europa e del suo futuro, del ruolo di una presenza liberal democratica, di quello che pensiamo di alcuni leader, coi quali pensavamo di lavorare insieme, o delle posizioni politiche inopportune alle quali, troppo spesso, ci tocca assistere.

Il 2 dobbiamo dirci se continuare ad essere un’associazione che elabora proposte, ma nell’area liberal democratica ne esistono di validissime che operano da anni con molti amici che già vi collaborano. Se vogliamo trasformarci a tutti gli effetti da soggetto politico a partito, come alcuni auspicano, ma mi sembra evidente sia impossibile. Se chiudere baracca perché è venuto a mancare l’”oggetto sociale”, l’abbrivio dei primi mesi, la voglia di fare comunque qualcosa che c’era a Bologna. Quanti effettivamente ancora si sentono iscritti con voglia di dare una mano o far qualcosa, chi tesserato ma iscritto ad altri partiti vuole continuare o continuerebbe a seconda della scelta.

Oppure insistere proprio perché siamo cocciuti di natura, crediamo alle nostre idee sempre, vogliamo cambiare le cose e non ci fermeremo mai, ancor più in periodi bui come quelli che stiamo attraversando e sappiamo che attraverseremo. Ma se vogliamo insistere, cercare di far qualcosa, emergere e crescere, l’unica possibilità ad ora sono le elezioni europee al fianco di qualcuno, col nostro simbolo, le nostre idee, la pari dignità, la rappresentanza, ma a fianco di qualcuno.

Il 2 non sapremo se alla fine di gennaio nascerà una lista Renew perché col Natale diventano tutti più buoni, o se due su tre si metteranno d’accordo, ma il 2 dovremo decidere se partecipare e darci la regola per partecipare, le condizioni minime, verificare se siamo in grado di impegnarci, se soprattutto e lo sottolineo, abbiamo i volti da schierare. Se scendessimo in campo potremmo ritrovarci con un capo lista in una circoscrizione, comunque dei posti di rilievo, una visibilità nazionale, dovremo essere pronti e non dover partecipare con candidature dell’ultima ora, magari nemmeno doc.

Guido Alberti

 

 

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