SUL FUTURO DEI LIBERALI ITALIANI
Vi era un’epoca, non molto remota, in cui ci eravamo illusi dell’inattualità di una forza politica liberale, perché credevamo che i princìpi liberali fossero ormai patrimonio comune e intangibile delle nostre società e dei nostri ordinamenti.
Non è più così, inutile illuderci. Oggi quelle che ritenevamo conquiste consolidate sono messe in discussione anche in Europa: lo stato di diritto, la globalizzazione, la democrazia rappresentativa, i diritti civili, la laicità dello stato, l’europeismo e l’atlantismo.
Ed allora noi abbiamo il dovere politico e morale di attivarci per difendere e diffondere le idee liberali, colmando l’attuale vuoto politico. Il dato di partenza incontestabile, infatti, è l’assenza, ormai annosa, di un grande partito liberale sul palcoscenico politico italiano. Le ragioni sono varie ed è inutile ritornare sui fallimenti del passato, che devono però restare da monito per evitare la ripetizione dei medesimi errori.
La comparazione con gli altri paesi europei è desolante, siamo uno dei pochi paesi in cui manca una forza liberal-democratica. È fallito anche il tentativo di contaminare con le nostre idee gli altri partiti, che hanno una tradizione politica e culturale diversa.
Per tale motivo, noi di LDE, dobbiamo partire dalla necessità ineludibile ed improcrastinabile di creare un soggetto politico che dia una rappresentanza ai tanti liberali italiani e che si faccia portavoce delle loro istanze all’interno delle istituzioni.
Come passare dalla teoria alla pratica?
Continuando a crescere come LDE, perché in questi mesi tantissimo è stato fatto, e un ringraziamento va ai nostri 4 fondatori, al presidente e al segretario che si sono spesi moltissimo e hanno portato dei risultati inimmaginabili, e continuando a spenderci per creare l’unità delle forze liberal-democratiche.
Le elezioni europee sono il banco di prova perfetto per noi:
– per il sistema proporzionale,
– perché non sono in gioco posti di potere,
– perché il voto è per di più d’opinione,
– perché noi abbiamo una forte vocazione europeista e una chiara e riconoscibile collocazione politica a livello comunitario.
Quindi, lavoriamo ad un’alleanza in vista delle europee, che si sia fondata su un programma comune e che sia la base per un progetto unitario dopo le elezioni. Con chi? Con chi ci sta e con chi condivide le nostre idee e i nostri obiettivi. Non possiamo sprecare anche questa occasione, non possiamo dilapidare quanto fatto in quest’anno. Superiamo il solito frazionamento, superiamo egoismi e vanità, superiamo la logica della lotta tra bande. Proviamoci, così almeno noi non avremo nulla da rimproverarci. Proviamoci insieme.
Viva LDE, viva l’Europa, viva la libertà!
Nicola Galati