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Il contributo di Viktoriia Lapa

Nel ringraziare Libdem europei per la creazione di questo spazio di condivisione su ciò che dovrebbe essere il futuro del nostro movimento, non trovo idea migliore che cedere questa mia vetrina all’amica Viktoriia Lapa, animatrice del presidio ucraino milanese e lecturer presso un’università milanese. Viktoriia è tra le persone che da più di 640 giorni tengono vivo il presidio informativo in piazza del Duomo a Milano, allo scopo di tenere alta l’attenzione sui crimini commessi dalla Russia di Putin nei confronti del popolo Ucraino. Alcune magie sono divenute realtà, presso quel presidio: cittadini ucraini, italiani, iraniani e di molte altre nazionalità si sono riuniti dietro la bandiera ucraina, ogni sera, con ogni tempo, per centinaia di volte.
Ecco quindi che, conscio di come oggi l’Ucraina rappresenti il vero confine orientale dell’Unione Europea, consapevole che i grandi problemi di questi tempi si affrontano solo su scala globale e di quanto la sorte del popolo ucraino e quella del popolo europeo siano indissolubilmente legate, ho chiesto a lei di farci avere un contributo di riflessione, che riporto qui di seguito.

Andrea Andreoli

 

L’assenza della strategia russa porta l’Europa a perdere per default

(Viktoriia Lapa)

Il problema principale dell’Europa è la mancanza di una strategia globale dell’Unione Europea nei confronti della Russia. Come ampiamente riconosciuto, l’aggressione russa all’Ucraina è iniziata nel 2014 con l’occupazione della Crimea. Nonostante le tensioni nelle relazioni UE-Russia dovute alle sanzioni imposte,[i] il loro impatto è stato limitato e l’UE deve ancora formulare un approccio coeso e a lungo termine nei confronti della Russia. L’assenza di una chiara strategia dell’UE nei confronti della Russia era evidente anche prima dell’invasione su larga scala dell’Ucraina. In particolare, il professor Mark Galeotti ha sottolineato che “mentre la Russia è impegnata in una guerra politica attraverso misure attive, le istituzioni dell’UE hanno risposto in modo incoerente e spesso esitante a questa campagna”.[ii]  Nel 2022, l’UE ha adottato il suo ‘Compass strategico’ riconoscendo che la Russia rappresenta una minaccia diretta e a lungo termine per la sicurezza europea.[iii] Tuttavia, rimane la mancanza di una strategia globale in grado di affrontare la Russia in tutti gli ambiti, al di là della semplice sicurezza e difesa.

Per iniziare, ogni singolo stato dell’UE dovrebbe affrontare le proprie relazioni con la Russia tenendo conto delle sue ambizioni imperiali e la sua minaccia per la sicurezza europea. Ad esempio, la Germania manca di una strategia specifica riguardo alla Russia[iv]; il conflitto tra Russia e Ucraina non ha spinto la Germania a sviluppare un nuovo piano a lungo termine su come interagire con la Russia. Allo stesso modo, l’Italia si trova in una situazione simile, priva di una strategia distinta riguardo alla Russia.

Per formulare una strategia globale russa, l’opinione pubblica italiana deve comprendere che, nel contesto dell’aggressione russa, questa guerra non è solo contro entità lontane, ma è un attacco diretto ai suoi valori.[v]  È fondamentale che  gli europei riconoscano l’urgenza di fornire un sostegno militare incrollabile all’Ucraina come se fossero loro stessi in prima linea.[vi]  La recente dichiarazione del ministro degli Esteri della Lituania evidenzia una questione pertinente: ‘Non permettiamo ancora di pensare che questa guerra ci riguardi… che ci riguardi strategicamente e che la Russia stia cercando di minare l’Occidente’.[vii] Questa percezione rimane prevalente in Lituania e in alcuni altri Paesi, dove la popolazione vede questo conflitto come una guerra della Russia contro di loro. Al contrario, una parte significativa dell’opinione pubblica di altri Paesi europei, tra cui l’Italia, inquadra il conflitto principalmente come una guerra contro l’Ucraina, sostenendo la necessità di ‘sostenere l’Ucraina’. È indispensabile spostare questa narrazione verso il riconoscimento che si tratta di una guerra contro l’Europa. Contrastando la Russia, l’Europa si assicura la propria sicurezza a lungo termine.

In primo luogo, riconoscendo che questo conflitto russo ha come obiettivo diretto l’Europa, le nazioni europee devono avviare investimenti a lungo termine nelle loro industrie della difesa. Il discorso sulla spesa per la difesa, che viene affrontato principalmente come una discussione ‘arms vs guns’, non dovrebbe essere inquadrato come uno scenario ‘o l’uno o l’altro’, ma dovrebbe essere affrontato come un imperativo ‘entrambi’: ‘arms and guns’. Recenti rapporti dagli Stati Uniti confermano una sostanziale erosione delle capacità tecnologiche dell’esercito americano, che è il principale fornitore di armi all’Ucraina.[viii]  Come ampiamente riconosciuto, l’UE non dispone di una forza militare unificata, eppure ha iniziato ad assumere un ruolo di attore militare.[ix]  È urgente strategizzare la formazione di un esercito unico dell’UE, un piano che i partiti politici italiani dovrebbero sostenere attivamente. Allo stesso tempo, l’Italia dovrebbe aumentare la spesa militare e concentrarsi sul rafforzamento del settore della difesa. Il Ministro della Difesa italiano, Crosetto, ha sottolineato la sfida di soddisfare la spesa per la difesa raccomandata dalla NATO di almeno il 2% del PIL, un obiettivo che potrebbe rivelarsi difficile da raggiungere entro il 2028.[x]  Questa evidente carenza dovrebbe fungere da catalizzatore per l’Italia nel dare priorità agli investimenti nel settore della difesa e nel rivalutare la sua strategia industriale a lungo termine.

In secondo luogo, le nazioni europee devono affrontare la Russia su tutti i fronti, compreso il campo di battaglia informativo. Nonostante il tentativo europeo di combattere la propaganda russa,[xi] esiste un problema significativo di infiltrazione della propaganda russa nei media italiani, riconosciuto da numerosi ricercatori al punto che alcuni hanno etichettato l’Italia come un rifugio per la propaganda russa.[xii] Nonostante ciò, l’Italia difende la presenza di “esperti” filorussi come mezzo per mantenere il pluralismo dei media. Le autorità pubbliche italiane dovrebbero spostare la loro attenzione verso la lotta alle campagne di disinformazione, invece di soccombere passivamente alla propaganda russa.[xiii]

Inoltre, l’abbraccio dell’Italia alla cultura russa, esemplificato dall’ospitare personaggi della cultura russa come alcuni cantanti lirici che sostengono attivamente la guerra in Ucraina, invia un segnale preoccupante. Ospitando persone che appoggiano l’aggressione, l’Italia inavvertitamente normalizza questo comportamento in Occidente, indicando inavvertitamente che la Russia non rappresenta una minaccia per i valori occidentali. L’Italia è alle prese con la comprensione del fatto che la Russia arma la sua cultura per promuovere la fedeltà a un’immagine priva di ambizioni imperiali russe. La realtà, tuttavia, contrasta nettamente, rendendo necessari gli sforzi dell’Italia per riesaminare gli studi sulla Russia, adottando una prospettiva imperiale sulla sua cultura e comprendendo le cause profonde del conflitto. In sostanza, la Russia usa la cultura come un’arma all’interno dell’Italia e contemporaneamente prende di mira le figure culturali ucraine per eliminarle, una pratica sostenuta per anni per erodere la cultura ucraina.[xiv]

In conclusione, l’Italia, in quanto membro dell’UE, dovrebbe definire la sua strategia a lungo termine nei confronti della Federazione Russa tenendo conto della minaccia che la Russia rappresenta per la sua sicurezza. Questa strategia dovrebbe comprendere varie sfere della vita, in particolare la difesa, l’informazione e anche la cultura.

 

[i] https://www.eeas.europa.eu/russia/european-union-and-russian-federation_en?s=177

[ii] https://www.marshallcenter.org/en/publications/security-insights/living-different-worlds-european-union-and-russian-political-war-0

[iii] https://www.eeas.europa.eu/sites/default/files/documents/strategic_compass_en3_web.pdf

[iv] https://carnegieeurope.eu/strategiceurope/90585

[v] Vedi il libro di Christian Rocca “L’Ucraina siamo noi”, Linkiesta, 2023 https://www.mondadoristore.it/L-Ucraina-siamo-noi-Christian-Rocca/eai978889882708/

[vi] https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2023/11/us-ukraine-support-putin-defeat/675953/

[vii] https://www.lrt.lt/en/news-in-english/19/2136313/west-waiting-for-pearl-harbor-moment-in-russia-s-war-in-ukraine-says-lithuanian-fm

[viii] https://www.noahpinion.blog/p/uh-guys-we-really-should-think-about?utm_source=post-email-title&publication_id=35345&post_id=135538475&isFreemail=true

[ix] https://www.politico.eu/article/after-russia-invasion-ukraine-brussels-eu-military-player-not-power/

[x] https://www.reuters.com/world/europe/italy-struggle-meet-nato-2-defence-spending-target-minister-2023-11-07/

[xi] https://www.consilium.europa.eu/en/documents-publications/library/library-blog/posts/the-fight-against-pro-kremlin-disinformation/

[xii] https://www.theguardian.com/world/2023/aug/31/a-success-for-kremlin-propaganda-how-pro-putin-views-permeate-italian-media

[xiii] https://ecfr.eu/publication/democratic-defence-how-italy-can-lead-the-fight-against-russian-disinformation/#about-the-authors

[xiv] https://theukrainians.org/preserving-the-canvas-of-culture/

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